Lo screening audiometrico neonatale, noto anche come test dell’udito neonato, è un esame semplice e non invasivo che viene eseguito su tutti i neonati entro 48 ore dalla nascita.
Il suo scopo è quello di identificare precocemente eventuali problemi di udito in modo da poter intervenire tempestivamente con le opportune terapie e prevenire ritardi nello sviluppo del linguaggio e della comunicazione. Come funziona lo screening audiometrico neonatale e quali sono i vantaggi del test dell’udito sul neonato? Vediamolo in questo articolo di AudioMedica Varese.
Test dell’udito
Lo screening audiometrico neonatale si basa su due diverse metodologie:
- Otoemissioni Acustiche (OAE): questa tecnica misura la risposta dell’orecchio interno a suoni delicati emessi da una sonda inserita nel condotto uditivo del bambino. Se l’orecchio interno funziona correttamente, produce un’eco che viene rilevata dalla sonda.
- Potenziali evocati uditivi automatici (ABR): questa tecnica misura l’attività elettrica del nervo acustico e delle aree cerebrali coinvolte nella percezione del suono. Viene utilizzata nel caso in cui le OAE non siano conclusive o se il bambino presenta fattori di rischio per sordità congenita.
Quali sono i vantaggi dello screening audiometrico neonatale?
I vantaggi dello screening audiometrico neonatale sono numerosi:
- Intervento precoce: La diagnosi precoce di un deficit uditivo consente di avviare tempestivamente le terapie appropriate, come l’utilizzo di apparecchi acustici o impianti cocleari, massimizzando le possibilità di recupero e di sviluppo del linguaggio.
- Miglioramento della qualità della vita: Un intervento precoce può migliorare significativamente la qualità della vita del bambino, permettendogli di sviluppare una comunicazione efficace e di inserirsi adeguatamente nel contesto sociale.
- Riduzione dei costi: La diagnosi e il trattamento precoci di un deficit uditivo possono ridurre i costi a lungo termine associati a questa condizione, come ad esempio l’intervento di logopedia o il supporto psicologico.
Lo screening audiometrico neonatale è un esame sicuro e non presenta alcun rischio per la salute del bambino. Si tratta di un procedimento indolore e non invasivo che dura solo pochi minuti.
In quali casi è consigliato il test dell’udito su neonato
Lo screening audiometrico neonatale viene eseguito su tutti i neonati, indipendentemente dalla presenza o meno di fattori di rischio per sordità congenita.
Tuttavia, alcuni bambini presentano un rischio maggiore di sviluppare un deficit uditivo e per questo motivo potrebbero essere sottoposti a un test più approfondito. Tra i fattori di rischio troviamo:
- Prematurità: i bambini nati prematuramente hanno un rischio maggiore di sordità congenita.
- Basso peso alla nascita: i bambini nati con un peso inferiore a 1.500 grammi hanno un rischio maggiore di sordità congenita.
- Infezioni durante la gravidanza: alcune infezioni contratte dalla madre durante la gravidanza, come la rosolia o il citomegalovirus, possono causare sordità congenita nel bambino.
- Storia familiare di sordità: se in famiglia ci sono casi di sordità congenita, il bambino ha un rischio maggiore di sviluppare questa condizione.
- Malformazioni craniofacciali: alcune malformazioni craniofacciali, come la sindrome di Down o la sindrome di Treacher Collins, possono essere associate a sordità congenita.
Non è necessaria alcuna preparazione specifica per lo screening audiometrico neonatale. Il bambino dovrebbe essere sveglio e tranquillo al momento dell’esame. Se il bambino dorme, il test può essere eseguito ugualmente.
Cosa succede dopo lo screening audiometrico neonatale?
Se lo screening audiometrico neonatale evidenzia un’anomalia, il bambino verrà sottoposto a un test più approfondito per confermare la diagnosi di deficit uditivo.
Se la diagnosi viene confermata, il bambino verrà preso in carico da un team di specialisti che valuterà la gravità del deficit e il trattamento più adeguato.