Quando effettuare una pulizia degli apparecchi acustici

pulizia apparecchi acustici

Per avere apparecchi acustici sempre efficienti e in grado di aiutarci nei contatti sociali occorre effettuare una corretta pulizia e manutenzione.

Nell’articolo di oggi, noi di AudioMedica Varese vogliamo mostrarti come effettuare una corretta pulizia dell’apparecchio acustico.

Come effettuare la pulizia degli apparecchi acustici

Per pulire correttamente i dispositivi acustici, occorre utilizzare prodotti specifici evitando detergenti o detersivi di uso domestico che possono danneggiare le parti meccaniche interne.

In questi casi si consiglia l’utilizzo di prodotti specifici come:

  • Lo spray detergente in grado di igienizzare e disinfettare gli apparecchi, eliminando tracce di cerume, sporco, germi e batteri. Per un corretto utilizzo, bisogna spruzzare il prodotto su un panno e pulire accuratamente l’apparecchio acustico.
  • Le salviette detergenti utili per pulire gli apparecchi acustici in ogni momento, in alternativa allo spray detergente. In questi casi basta strofinarle sugli apparecchi e ripassare un panno assorbente per asciugare tracce residue del prodotto.

Come asciugarli

Terminate le operazioni di pulizia, prima di rimontare l’apparecchio acustico, è importante lasciare che tutto si asciughi perfettamente. Si evitano così danni e difetti di funzionamento, causati dall’umidità, che possono ridurre la durata utile degli apparecchi acustici.

Nel caso in cui l’apparecchio acustico dovesse bagnarsi, evitare l’utilizzo di fon, riscaldatori o rimedi simili per asciugarlo. Il calore eccessivo, infatti, potrebbero fondere e deformare le parti di plastica e danneggiare la tecnologia.
 
In questi casi, per asciugare in modo sicuro l’apparecchio, bisogna ricorrere all’apposita scatola per l’asciugatura, che consente di asciugare anche le parti elettriche dell’apparecchio. Inoltre, grazie alla luce UV, assicura una pulizia migliore.

Per asciugare l’apparecchio sarà sufficiente inserire la capsula disidratante nel bicchiere per l’asciugatura con la scritta rivolta verso l’alto.

Una volta collocati gli apparecchi acustici privi di batterie e con il vano aperto nel bicchiere, bisogna chiudere ermeticamente il coperchio.

Al mattino seguente, gli apparecchi saranno nuovamente pronti per l’uso.

Quando effettuare la pulizia

Gli apparecchi tendono a sporcarsi quotidianamente con cerume e sudore.

Proprio per questo motivo la manutenzione e la pulizia devono essere effettuate quotidianamente, così da poter mantenere i dispositivi funzionanti nel corso degli anni.

Per la pulizia professionale e accurata, da eseguire due volte all’anno, si consiglia di rivolgersi al proprio centro acustico di fiducia.

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Cuffie e auricolari, sono pericolosi per l’udito?

cuffie e aricolari

Secondo diverse ricerche, se non utilizzati eccessivamente, non provocano nessun problema.

Se utilizzati per troppo tempo, cuffie e auricolari possono provocare una serie di problematiche all’ impiegati per tempo prolungato, possono portare a una serie di disturbi. 

Gli auricolari sono entrati in maniera importante nel mercato e quindi nella nostra quotidianità.

Nell’articolo di oggi, noi di AudioMedica Varese ti aiuteremo a sciogliere ogni dubbio sull’uso di questi dispositivi.

Tipologie di cuffie

Tra le varie tipologie presenti nel mercato troviamo:

  • cuffie aperte: hanno una superficie traforata che permette di avere una buona dispersione del suono e una minore pressione sonora all’interno dell’orecchio.
  • cuffie chiuse: forniscono un buon isolamento dai rumori ambientali, grazie ai cuscinetti da cui sono composte permettendone l’utilizzo senza alzare eccessivamente il volume;
  • cuffie in-ear: garantiscono un isolamento dai rumori esterni perché inserite direttamente nell’orecchio. Secondo gli esperti, è consigliato utilizzarle con un volume che non superi il 60%.

Cuffie e auricolari: livello del suono accettabile

Le cuffie convogliano il rumore all’interno dell’orecchio, e spesso quando si ascolta l’audio con le cuffie, si alza il volume per escludere il rumore esterno.

In questi casi, l’audio dei dispositivi può raggiungere i 115 decibel. Questo livello può provocare danni permanenti all’udito in meno di 15 minuti.

Per rendere il tutto più chiaro: 120 decibel è la potenza di suono di una motosega in azione, mentre il suono della voce umana raggiunge i 30-40 decibel.

Gli studi evidenziano che il livello di intensità raccomandato non dovrebbe andare oltre gli 85 decibel per un ascolto di 8 ore al massimo durante tutta la giornata.

Danni all’udito da cuffie e auricolari

Molte ricerche hanno dimostrato che il problema principale delle cuffie è causato principalmente dall’utilizzo prolungato e da un volume eccessivo.

Indipendentemente dall’età, un’esposizione prolungata al rumore elevato provoca traumi acustici sia acuti, che cronici provocati da stress ossidativo sulle cellule nervose. Questo può causare:

  • ovattamento auricolare, ovvero la sensazione di pressione nell’orecchio e pienezza al suo interno;
  • acufene, cioè un fastidioso rumore auricolare simile a un fischio o un ronzio;
  • diminuzione del livello uditivo;
  • dolore all’orecchio.

Generalmente, i sintomi descritti possono essere temporanei, ma possono diventare permanenti, soprattutto se causati da un’esposizione scorretta e continuativa al rumore.

È importante non sottovalutare i sintomi, perché, intervenendo rapidamente e se il danno non è troppo grave, è possibile recuperare del tutto la capacità uditiva con un’adeguata terapia.

Vuoi prenotare una visita preventiva? Rivolgiti ai professionisti di AudioMedica Varese.

Quando fissare una visita dall’otorino

visita dall'otorino

La visita Otorinolaringoiatrica ha l’obiettivo di individuare eventuali patologie a carico di orecchie, naso e gola e delle altre strutture che appartengono al distretto testa-collo.

Nell’articolo di oggi di Audio Medica, parleremmo dell’importanza della visita dall’otorino e quando deve essere fatta.

Visita dall’otorino: quali apparati interessa.

L’otorinolaringoiatria è una branca della medicina che studia la fisiologia e le patologie di:

  • Orecchio;
  • Naso;
  • Gola.

Lo specialista in otorinolaringoiatria, conosciuto anche come Otorino o ORL, studia quindi il complesso di organi, ghiandole e strutture che si trovano tra testa e collo. Questi organi, nonostante abbiano funzioni differenti sono in comunicazione tra di loro.

Negli anni, l’otorinolaringoiatria ha dato vita a ulteriori specializzazioni orbitanti nell’area otorinolaringoiatrica come:

  • Audiologia che si occupa specificamente delle patologie dell’orecchio come sordità;
  • Otoneurologia che studia i disturbi dell’udito e il modo in cui sono collegati al sistema nervoso centrale e come alcune patologie possano sfociare in problemi di equilibrio.
  • Otorinolaringoiatria pediatrica
  • Rinologia che si occupa delle patologie del naso e in particolare delle cavità nasali e dei seni paranasali.
  • Foniatria diretta alla diagnosi delle disfunzioni o patologie delle corde vocali e delle malattie che colpiscono l’apparato fonatorio e che, pertanto, interessano la voce e il linguaggio.

Visita otorinolaringoiatrica

Come detto, la visita Otorinolaringoiatrica ha l’obiettivo di individuare eventuali patologie a carico di orecchie, naso e gola e delle altre strutture che appartengono al distretto testa-collo.

In un primo momento, si ha la raccolta dei sintomi lamentati e del tempo di insorgenza, dello stato di salute generale, di patologie concomitanti con eventuale utilizzo di farmaci, dello stile di vita. Dopo questa prima fase si passa alla visione diretta del distretto da indagare e manovre o indagini strumentali atte a fornire maggiori informazioni.

Quando fissare un a visita dall’otorino

Una visita otorinolaringoiatrica può essere utile in caso di ronzii nell’orecchio, problemi di udito, orecchio chiuso, naso chiuso senza un motivo apparente, sensazioni di sbandamento, problemi di equilibrio e vertigini, dolore continuo alla gola o sensazione di corpo estraneo al suo interno e abbassamento persistente della voce.

Per prenotare una visita o per ulteriori informazioni contatta Audio Medica Varese

Come prevenire l’acqua nell’orecchio

acqua nell'orecchio

Capita spesso di avvertire la sensazione di avere acqua nelle orecchie dopo una semplice doccia. Durante queste normali attività, l’acqua che si accumula nell’orecchio scorre nel condotto uditivo e talvolta può arrivare a generare il caratteristico suono ovattato.

Questo perché l’acqua che inonda il condotto uditivo leggermente inclinato arriva fino al timpano. A causa dell’acqua intrappolata, il timpano non può muoversi nella maniera corretta e non trasmette il suono completamente.

Come prevenire l’acqua nell’orecchio

Nel caso in cui si pratichino numerose attività in acqua, è consigliabile utilizzare i tappi per le orecchie subacquei che possono prevenire l’infiltrazione dell’acqua.

Ne esistono di diversi in commercio, sia per adulti che per bambini. I tappi di alta qualità sigillano i condotti uditivi a tenuta stagna, mantengono la loro forma e riescono a far passare i suoni evitando l’ingresso dell’acqua.

Un altro aspetto da non sottovalutare è la pulizia del condotto uditivo. Una pulizia troppo intensiva è da evitare così da non intaccare la pellicola protettiva naturale all’interno dell’orecchio.

Nel caso in cui si abbia già la sensazione di acqua nelle orecchie, è sconsigliato l’uso di cotton fioc perché possono spingere un tappo già presente ancora più in profondità nel condotto, bloccando maggiormente l’acqua e rendendone difficile l’estrazione.

Come togliere l’acqua dall’orecchio

Nel caso in cui non si sia riusciti a prevenire che l’acqua entrasse, si può ricorrere a diversi metodi come:

  • Scuotere l’orecchio o inclinare la testa;
  • Far assorbire l’acqua inserendo delicatamente la punta di un fazzoletto nel condotto uditivo
  • Utilizzando un asciugacapelli tenuto a distanza, si può asciugare il condotto uditivo eliminando l’acqua all’interno delle orecchie.

Nel caso in cui la sensazione di orecchio ovattato non sparisca dopo un paio di giorni, è probabile che ci sia un tappo di cerume all’interno dell’orecchio. In questo caso si possono usare gocce o spray per le orecchie, che potrebbero ammorbidire e fare defluire il tappo.

L’acqua nell’orecchio non provoca solo fastidio alle orecchie, ma può anche essere pericolosa se vi rimane bloccata per più tempo perché può causare un’infiammazione dell’orecchio.  In questi casi è preferibile contattare un otorinolaringoiatra che deciderà il trattamento corretto.

Rivolgiti a Audiomedica Varese e prenota la tua visita.

Otite del nuotatore: cos’è e come prevenirla

otite del nuotatore

L’otite del nuotatore, detta anche otite esterna, è un’infiammazione, acuta o cronica, del canale uditivo esterno che può diffondersi anche sulla superfice esterna della membrana timpanica.

Viene definita “otite del nuotatore”, perché chi pratica questo sport è più incline alla formazione da otite esterna vista la ripetuta esposizione all’acqua. Spesso, successivamente, avviene la rimozione “meccanica” di cerume che rende più frequente le lesioni del canale uditivo. Inoltre, il ristagno di acqua all’interno del canale uditivo può creare un ambiente favorevole alla proliferazione dei batteri.

Come si manifesta?

I sintomi più frequenti dell’otite esterna sono: dolore durante la masticazione, gonfiore, irritazione ed arrossamento dell’orecchio esterno e compromissione della capacità uditiva.

Diversi fattori possono aumentare il rischio di otite esterna, ad esempio:

  • Otite media. l’otite del nuotatore spesso è una conseguenza di infezioni dell’orecchio medio;
  • Lavaggio dell’orecchio con detergenti aggressivi che possono entrare nel condotto uditivo e causare prurito. Di conseguenza il soggetto, grattandosi, può lesionare la pelle, creando così una possibile porta d’accesso per i batteri;
  • traumi locali causati, ad esempio, da una scorretta pulizia delle orecchie (es. pulizia con i cotton fioc).

Come si cura l’otite del nuotatore

La terapia più indicata contro l’otite del nuotatore dipende dalla causa scatenante ma è quasi sempre riconducibile all’utilizzo di antidolorifici, antibiotici in caso d’infezione batterica o antivirali.

Ci sono diverse precauzioni che si possono adottare per cercare di prevenire l’otite nel nuotatore sono:

  • fare delle interruzioni tra una nuotata e l’altra così da permettere alla pelle del condotto uditivo di asciugarsi e non permettere i ristagni di umidità;
  • evitare luoghi superaffollati, dove è più facile venire a contatto con batteri e funghi;
  • evitare l’uso di tappi che non permettono al condotto di asciugarsi correttamente dall’acqua entra comunque;
  • evitare bagni troppo lunghi o troppo ravvicinati, e ricordarsi di asciugare l’orecchio appena usciti dall’acqua.

In caso di prurito è opportuno evitare di grattarsi le orecchie, poichè la pelle potrebbe presentare delle micro-abrasioni, attraverso le quali funghi e batteri possono entrare. Inoltre, è bene evitare l’uso di cotton-fioc, che con la loro azione abrasiva possono solamente peggiorare la situazione.

Per ulteriori informazioni contatta AudioMedica Varese: visita il sito o richiedi informazioni compilando il form presente alla sezione CONTATTI

Come pulire correttamente le orecchie

Come Pulire Orecchie

L’orecchio è uno degli organi di senso più complessi e proprio per questo motivo è bene avere a mente come pulire bene e correttamente le orecchie.

L’orecchio è considerato tra i più complessi organi di senso. Grazie all’orecchio abbiamo la capacità di ascoltare suoni, stare in equilibrio ed orientarci nell’ambiente: l’orecchio è dotato inoltre di un importante meccanismo di difesa che garantisce una sorta di auto-pulizia del condotto uditivo. All’interno di esso si trovano due ghiandole responsabili della produzione di cerume, sostanza che lubrifica il canale auricolare e protegge l’orecchio dall’ingresso di materiale indesiderato. Questo dato serve a far capire che è necessario svolgere una pulizia dell’orecchio che però non coinvolga la sua parte interna. In questo articolo vedremo come pulire correttamente le orecchie.

Come pulire le orecchie

La pulizia delle orecchie è senza dubbio una pratica che richiede la dovuta attenzione, data la sensibile struttura dalla quale è composto l’orecchio.

Una corretta detersione auricolare parte con dell’acqua tiepida e sapone neutro, utilizzati con delicatezza su di un panno umido. Quest’operazione è di gran lunga consigliata al posto dei comuni bastoncini di cotone (cotton fioc) che anziché pulire l’orecchio, spingono il cerume in profondità provocando talvolta l’insorgenza di un tappo o causare lesioni nel condotto uditivo.

Successivamente alla detersione è fondamentale asciugare l’orecchio con panno asciutto, evitando che l’umidità ristagni e provochi la proliferazione di germi.

La pulizia delle orecchie andrebbe svolti anche tutti i giorni, nell’ambito delle quotidiani pulizie d’igiene personale.

Altri metodi di pulizia dell’orecchio

Oltre alla routinaria pulizia delle orecchie con acqua e sapone, è possibile applicare spray auricolari che prevengono la formazione di cerume. Questi tipi di prodotti sono composti generalmente da una soluzione isotonica di acqua di mare e cloruro di sodio, che consentono di mantenere l’orecchio pulito. Irrigando il condotto uditivo, si assicura l’eliminazione di formazioni ceruminose.

La pulizia (lavaggio) dell’orecchio soprattutto tesa all’eliminazione del cerume può avvenire anche tramite siringa: basterà utilizzare un composto di acqua tiepida ed acqua ossigenata avendo la premura di tirare il padiglione auricolare verso l’alto per facilitare l’ingresso del composto nel condotto uditivo

Per ricevere maggiori consigli su una corretta pulizia dell’orecchio, contatta Audio Medica Varese.