Vertigini e orecchie: come sono connesse?

vertigini e orecchi

Le vertigini sono un sintomo per cui il paziente ha la sensazione che l’ambiente attorno a lui si muova o ruoti.

Quando si parla di vertigini periferiche, la problematica potrebbe essere dovuta a problematiche causate dall’apparato vestibolare dell’orecchio interno. Quando invece si parla di Vertigini centrali, il problema potrebbe avere sede in vertigini centrali. Come sono connesse vertigini e orecchie?

Prima di poter trattare correttamente le vertigini, bisogna identificare le precise cause scatenanti. Spesso, indipendentemente dalla tipologia di vertigine, i soggetti possono avere sintomi comuni come nausea, vomito, perdita di equilibrio, sudorazione e/o perdita dell’udito.

Ne parliamo nell’articolo di oggi di Audiomedica Varese  

Tipologie di vertigini periferiche

Le vertigini possono insorgere a seguito di un problema all’apparato vestibolare dell’orecchio interno. La causa può essere dovuta a un’alterazione dell’apparato vestibolare, che è l’organo dell’equilibrio. Queste prendono il nome di vertigini periferiche.

Le vertigini periferiche possono essere causate da diversi motivi.

La vertigine parossistica posizionale benigna (VPPB): ovvero la più comune causa di vertigini. È causata dalla formazione di cristalli di carbonato di calcio all’interno dei canali semicircolari che costituiscono l’apparato vestibolare. I cristalli, con il loro movimento, alterano il funzionamento dell’organo dell’equilibrio provocando la tipica sensazione dell’ambiente circostante che gira. Questa tipologia è più diffusa nella popolazione anziana ma, in rare circostanze piò presentarsi dopo infezioni all’orecchio o interventi chirurgici all’orecchio o traumi alla testa

La labirintite: ovverol’infiammazione del labirinto, l’insieme di tutti i canali semicircolari che costituiscono l’apparato vestibolare dell’orecchio interno.

La labirintite, generalmente, è causata da un’infezione virale, come un raffreddore o un’influenza. Oppure da un’infezione batterica, come l’otite. Più raramente, può derivare da un trauma cranico o da una reazione allergica.

La neuronite vestibolare è l’infiammazione, generalmente di origine virale, dei nervi che collegano il labirinto all’encefalo e permettono la regolazione precisa dell’equilibrio. I nervi infiammati trasmettono in maniera inadeguata i segnali nervosi dell’apparato vestibolare.

La sindrome di Ménière: una malattia dell’orecchio interno causata da un accumulo di endolinfa all’interno del labirinto. L’endolinfa è il liquido presente all’interno dei canali semicircolari dell’apparato vestibolare, che gioca un ruolo fondamentale nella trasmissione dei segnali nervosi per la regolazione dell’equilibrio.

In genere, il medico, sottopone il soggetto a un breve questionario, dopodiché esegue un accurato esame obiettivo e analizza attentamente l’anamnesi. Infine, in base alle valutazioni precedenti, prescrive esami più approfonditi.

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Qual è la differenza tra sordità e ipoacusia

sordità e ipoacusia

Sordità e ipoacusia sono entrambe problematiche relative all’udito, che si differenziano per il grado di gravità.

Nell’articolo di oggi, Audiomedica parlerà di queste due patologie e dei loro sintomi.

La sordità: le possibili cause.

Con il termine sordità, si intende il disturbo derivante da una disfunzione o la lesione dell’apparato uditivo che comporta una riduzione dell’udito più o meno grave

Le cause legate alla sordità possono essere diverse e le principali sono: 

  • Malformazioni del padiglione auricolare, del condotto uditivo o di altre strutture dell’orecchio esterno, medio o interno; 
  • Patologie neoplastiche, come tumori benigni o maligni;
  • Infezioni e infiammazioni dell’orecchio medio o dell’orecchio esterno, patologie infettive dell’orecchio interno e del nervo uditivo;
  • Patologie vascolari, degenerative e/o autoimmuni;
  • Perforazione della membrana timpanica; 
  • Traumi acustici o cranici;
  • Utilizzo di farmaci ototossici o anche fattori legati all’avanzare dell’età. 

l’ipoacusia: cause e differenze con la sordità

L’ipoacusia, invece, è un problema dell’udito che si manifesta quando non si avvertono chiaramente i suoni o non si comprendono bene le parole. Può colpire una o entrambe le orecchie.

L’ipoacusia colpisce soprattutto le persone anziane. Questo disturbo, infatti, è causato principalmente dall’invecchiamento fisiologico dell’organo uditivo. Può presentarsi anche in seguito a un’esposizione prolungata a rumori.

In generale, l’ipoacusia viene classificata in relazione all’età di insorgenza, all’epoca di insorgenza o alla sede di lesione. Può infatti essere periferica oppure può essere colpito orecchio esterno, medio o interno, ma anche quello centrale, se sono interessate le vie uditive centrali. 

Si hanno tre diversi tipi di ipoacusia: quella trasmissiva, quella percettiva e quella mista.

L’ipoacusia trasmissiva si ha quando la malattia interessa la parte più esterna dell’orecchio, quindi il condotto uditivo, la membrana del timpano e gli ossicini presenti all’interno del timpano. 

L’ipoacusia percettiva o neurosensoriale, è quel disturbo che si ha quando viene colpito il nervo acustico. Il nervo acustico conduce il suono alla specifica area uditiva del cervello.

L’ipoacusia mista, infine, ha sia una componente trasmissiva che neurosensoriale.

Differenza tra sordità e ipoacusia

La sordità è intesa come la completa assenza dell’udito, in uno o in entrambe le orecchie. L’ipoacusia, invece, è la diminuzione dell’udito in una o entrambe le orecchie. 

La perdita dell’udito può peggiorare nel tempo diventando sordità. Per questo sono fondamentali dei controlli regolari dell’udito per prevenirlo in tempo, quando la perdita è ancora lieve: la prevenzione in questa fase è fondamentale. 

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Mal d’orecchio nei bambini: cosa fare

Mal d'orecchio Bambini

Il mal d’orecchio nei bambini è un disturbo frequente e le cause possono essere diverse: vediamo insieme cosa fare.

Il mal d’orecchio è un disturbo frequente in bambini di età pediatrica. Le cause sono diverse; si va dal semplice tappo di cerume alle otiti o al dolore riflesso, e possono coinvolgere differenti parti dell’orecchio. Il dolore è generalmente, da ricondurre a patologie infiammatorie o traumatiche.

Capita spesso che il neonato manifesti e riduzione dell’appetito o che i bambini più grandi lamentino una diminuzione della capacità uditiva o distorsione sonora.

Come si manifesta il mal d’orecchio nei bambini: i sintomi

Il mal d’orecchio può dipendere da:

  • Eccessiva umidità nei condotti uditivi. Come accade dopo un bagno, al mare o in piscina, la sede colpita è l’orecchio esterno e il processo infettivo è determinato più frequentemente da un batterio o da un fungo.
  • In caso di febbre, naso chiuso e dolore, o un’otite media il dolore è causato dalla pressione del muco sulla membrana del timpano. A causa della pressione eccessiva del pus la membrana si perfora, si potrebbe una fuoriuscita del liquido misto a sangue dal condotto uditivo con netta riduzione del dolore. In questo caso, dopo aver tamponato delicatamente il condotto uditivo e necessario portare il bambino dallo specialista.
  • Nei casi di otite media catarrale, frequente in età pediatrica, si ha dolore e riduzione delle capacità uditive. Queste forme di otiti sono prevalentemente determinate da un’infezione che dalla gola o dal naso invade la tuba di Eustachio e, conseguentemente, si espande all’orecchio.

Le possibili cause

In generale l’otite nei bambini è causata dall’azione di batteri o virus e da fattori soggettivi come età, stato immunitario e fattori locali ipertrofia adenoidea, struttura della tuba di Eustachio.

Anche se l’otite media può verificarsi in qualsiasi età, la fascia pediatrica è quella generalmente più interessata.

Lo specialista visionerà il condotto uditivo e la membrana del timpano e saprà valutare se si tratta di una eventuale otite esterna, media o verso un dolore riflesso (come la crescita dei denti).
In rari casi i danni alla membrana del timpano e alla catena degli ossicini possono protrarsi anche in età adulta con conseguente danno e ipoacusia di grado anche grave. 

Il 90% circa di tutte le forme di otite tendono a risolversi con una corretta terapia nel restante 10% vi può essere una tendenza al ripetersi dell’evento infiammatorio e alla cronicizzazione tanto da determinare, in alcuni casi complicanze gravi (comunque rare grazie all’uso degli antibiotici).

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Quali possono essere le cause del ronzio all’orecchio

Ronzio Orecchio Cause

Quali sono le possibili case del ronzio all’orecchio e cosa fare di fronte a questo tipo di problema.

Il fischio o ronzio che si può avvertire nell’orecchio è chiamato, in termini medici, acufene; si tratta di un disturbo uditivo che, indipendentemente dall’intensità, rientra tra i sintomi di problemi a carico delle orecchie. Le cause del ronzio all’orecchio, però, possono essere molto diverse e riuscire ad individuarle può permettere di iniziare un trattamento adeguato in grado di alleviare questo fastidio.

Come viene avvertito il disturbo

Il ronzio all’orecchio può essere bilaterale, e quindi avvertito in entrambe le orecchie, o percepito da un solo orecchio (quindi unilaterale) ed è un fenomeno che può manifestarsi gradualmente nel tempo o verificarsi improvvisamente.

Nonostante si parli di fischio o ronzio, in realtà il fastidio è descritto spesso come un sibilo, un fruscio, uno stridore o un soffio. Anche la durata varia da persona a persona e può essere passeggero, comparire solo una volta, manifestarsi a intervalli di tempo o diventare cronico.

Ronzio all’orecchio, le possibili cause

Le cause alla base dei fischi o ronzii alle orecchie non sono del tutto chiare. In alcuni casi si ipotizza che il fattore scatenante possa essere un problema nella ricezione dei suoni. Spesso infatti, la comparsa di un fischio o di un ronzio all’orecchio viene associata a una perdita uditiva anche solo transitoria.

La maggior parte dei problemi a carico dell’orecchio possono essere la causa della comparsa di fischi o ronzii alle orecchie. Come ad esempio:

  • La progressiva perdita dell’udito dovuta all’invecchiamento fisiologico dell’apparato uditivo;
  • l’esposizione ripetuta nel tempo a rumori forti (oltre i 85 decibel) senza le adeguate protezioni che causa un trauma acustico. Anche l’esposizione a forti rumori per un tempo limitato può causare la comparsa di fischi e ronzii ma in questi casi, il fastidio scompare entro 24 ore;
  • la presenza di un’ostruzione nel condotto uditivo esterno, per esempio dovuta a corpi estranei o all’accumulo di cerume; ma in questi casi però il fastidio principale è dato dalla percezione ovattata dei suoni a cui possono aggiungersi fischi e ronzii;
  • una variazione della pressione esterna all’orecchio (ad esempio andando in aereo, in montagna o durante le immersioni) non adeguatamente compensata dai fisiologici meccanismi interni all’orecchio;
  • una perforazione della membrana del timpano;
  • casi di otite, ovvero un’infiammazione dell’orecchio esterno o dell’orecchio medio. In questi casi però, oltre al fischio e al ronzio, si ha dolore, gonfiore, senso di orecchio tappato, calo dell’udito e febbre.

Rivolgersi a degli esperti è utile per capire la causa e il possibile rimedio per rimuovere o diminuire il disturbo. Contatta AudioMedica Varese e fissa un appuntamento o compila il form.

Perdita improvvisa dell’udito: tutte le possibili cause  

Perdita Improvvisa Udito

Da cosa può dipendere la perdita improvvisa dell’udito e come intervenire: tutto quello che devi sapere.

Denominata ipoacusia improvvisa, la perdita improvvisa dell’udito è un disturbo che si verifica in un arco temporale di 72 ore, generalmente a carico di un solo orecchio.

Nella maggioranza dei casi la perdita dell’udito non è attribuibile ad una causa conosciuta. Si stima che solo nel 10% dei casi si riconosca una causa scatenante nota.

Nonostante ciò, i medici hanno individuato delle condizioni comuni a cui poter attribuire la perdita improvvisa dell’udito e ricadono in 2 categorie generali:

  • un chiaro evento scatenante;
  • una malattia di base;

Perdita improvvisa dell’udito, quali sono le possibili cause scatenanti

Riguarda tutti quei soggetti la cui perdita dell’udito è dovuta ad una causa ovvia. Tali cause includono:

  • Il trauma cranico (o una grave commozione) che può danneggiare l’orecchio interno.
  • Gravi cambiamenti della pressione (causati da un’immersione o da un eccessivo sforzo fisico) possono causare la formazione di un orifizio tra l’orecchio medio e l’orecchio esterno.
  • Farmaci ototossici. Sono farmaci con effetti collaterali dannosi per l’udito.
  • Infezioni virali o batteriche causano la perdita dell’udito durante o subito dopo la fase acuta. Queste infezioni includono la meningite batterica, mononucleosi, herpes zooster octicus. Raramente si tratta del morbillo o della varicella poiché la maggior parte dei soggetti è vaccinata.

Possibili malattie di base

Riguarda tutti quei soggetti affetti da:

  • malattie del metabolismo, come il diabete;
  • malattie più rare, come la sindrome di Cogan, dove una reazione autoimmune attacca l’orecchio interno;
  • malattie che coinvolgono i vasi sanguigni come alcune forme di leucemia o l’anemia falciforme.

I sintomi

I soggetti che accusano la perdita improvvisa dell’udito lamentano un fastidioso ronzio o fischio nell’orecchio oppure una pressione e una sensazione “ovattata” dei suoni. A questi sintomi possono aggiungersi un’eccessiva sensibilità ai rumori, vertigini e disturbi dell’equilibrio.

Trattandosi di una patologia improvvisa, tali sintomi fanno la loro comparsa con poco anticipo rispetto al vero e proprio disturbo.

Come intervenire in caso di perdita improvvisa dell’udito

Quando si avvertono i primi sintomi occorre recarsi da un medico otorinolaringoiatra, che procederà con un esame obiettivo e indicherà quali esami effettuare.

Una volta individuato il fattore scatenante si inizierà una terapia che varia da persona a persona in base alla causa.

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Anacusia, come curarla e come prevenirla

Anacusia

L’anacusia è una patologia dell’orecchio che causa la totale perdita dell’udito in un solo orecchio.

Comunemente conosciuta con il nome di “sordità”, l’anacusia genera la sensazione nel paziente di trovarsi all’interno di un ambiente dai rumori confusi, assenti e distanti, togliendo all’individuo la possibilità di condurre una vita serena e soddisfacente.

Questo disturbo può manifestarsi già dalla nascita, o addirittura prima, oppure insorgere nel tempo a seguito di un evento traumatico, infiammatorio (meningite) vascolare o oncologico. La sua sintomatologia può presentarsi in diversi modi: talvolta potrebbe portare anche a disturbi del linguaggio e decisamente alla percezione errata dei suoni con impossibilità di seguire discorsi e conseguente perdita di equilibrio e vertigini.

Come curare l’anacusia e come prevernirla

Qualora si avvertissero i sintomi qui sopra citati, come prima cosa bisogna contattare uno specialista al fine di rintracciarne le cause e seguire un iter terapeutico per la cura dell’anacusia.

Il trattamento dipenderà dai singoli casi: generalmente la terapia farmacologica prescritta dal proprio medico, è il primo approccio che si adotta soprattutto quando la patologia è generata da un’infiammazione. Nel caso in cui vi siano perforazioni del tempo, verrà richiesto un intervento chirurgico tramite protesi che sarà ancorata all’osso o se la malattia non può essere curata con i medicinali, si ricorre all’utilizzo di apparecchi acustici direttamente inseriti nell’orecchio.

È importante sottolineare che l’anacusia può essere prevenuta soprattutto se insorge in età infantile, sottoponendo il piccolo a test dell’udito (o screening uditivo neonatale) al fine di effettuare una diagnosi precoce in tempi brevi. Possono essere inoltre evitate situazioni e traumi, come forti esplosioni, che peggiorano la patologia.

Tipi di anacusia

Questa patologia viene in genere classificata in base al trauma (o danno) che l’ha generata: si può parlare di anacusia trasmissiva quando il disturbo interessa l’orecchio esterno e le strutture dell’orecchio medio. In questo caso la percezione dei suoni comprende tutte le frequenze o meglio quelle medio-gravi.

Quando l’origine del disturbo è presente a livello del nervo acustico o della coclea, si genere l’anacusia neurosensoriale cocleare o anacusia neurosensoriale retrococleare.

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Mal d’orecchio nei bambini: quali sono i sintomi e quali sono i rimedi più efficaci

Ma d'orecchio bambini

Il mal d’orecchio nei bambini si manifesta generalmente con un fastidio e un dolore; nei bimbi più piccoli questi sintomi sono accompagnati da un pianto continuo e violento.

Il mal d’orecchio nei bambini è un disturbo piuttosto frequente, soprattutto nei mesi più freddi quando le temperature scendono ed i più piccoli tendono a prendere freddo. Si tratta di un’infiammazione che colpisce la zona posteriore del timpano o la zona esterna dell’orecchio e può avere un’origine batterica o virale (otite).

Mal d’orecchio nei bambini: i sintomi

Il mal d’orecchio si manifesta generalmente con fastidio e dolore ma se il bambino ha meno di 2 anni, la manifestazione del disturbo si caratterizza da pianto continuo e violento o prurito. Può accadere inoltre che l’infiammazione colpisca anche la gola ed il naso.

L’otite si presenta con sintomi febbrili e dolore generato alla pressione del muco sulla membrana del timpano: in casi più gravi si può verificare la perforazione del timpano che si manifesta con la fuoriuscita di pus misto a sangue.

Curare il mal d’orecchie nei bambini è di primaria importanza soprattutto per evitare l’insorgenza di problematiche più complesse quali la mastoide o la perforazione del timpano.

In genere i rimedi contro l’otite comprendono cure mirate per il trattamento del dolore; può accadere in alcuni casi che il disturbo si risolva da solo ma ciò non vuol dire sottovalutare il problema e non considerarlo.

Esistono alcuni accorgimenti che aiutano a ridurre la sintomatologia nel bambino: potrebbe risultare efficace applicare impacchi caldi direttamente sull’orecchio o dell’olio caldo d’oliva, di lavanda o di sesamo, al fine di drenare il cerume presente nell’orecchio.

È altrettanto consigliato mantenere il corpo idratato bevendo liquidi a sufficienza e la testa del bambino sollevata per il drenaggio dei fluidi.

Come prevenire l’otite

Oltre agli accorgimenti da adottare in caso di mal d’orecchie nei bambini, vi sono dei consigli per prevenirlo. Primo fra tutti, mantenere l’ambiente domestico igienizzato e pulito al fine di limitare il rischio di batteri e virus. Allo stesso modo il bambino dovrebbe essere protetto da smog e agenti inquinanti in quanto il sistema immunitario del piccolo non è ancora pronto per difendersi.

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